Secondo uno studio pubblicato su Gynecologic Oncology, nelle pazienti con cancro dell’endometrio sottoposte a chirurgia mininvasiva la profilassi farmacologica di routine per la tromboembolia venosa potrebbe non essere indispensabile, e potrebbe bastare la sola profilassi meccanica. “Data la bassa incidenza di tromboembolia venosa (TEV) nelle pazienti con cancro dell’endometrio sottoposte a chirurgia mininvasiva, e alle incertezze esistenti all’interno delle linee guida relative alla tromboprofilassi farmacologica in quest’area, esiste l’urgente necessità di una revisione completa della letteratura in questo campo” afferma Hengxi Chen, della Sichuan University, Chengdu, Sichuan, Cina, primo nome dello studio.
I ricercatori hanno portato avanti una revisione per valutare la necessità della profilassi farmacologica per la TEV su PubMed, Embase, Cochrane Central Register of Controlled Trials, International Clinical Trials Registry Platform e ClinicalTrials.gov. Alla fine nell’analisi sono stati inclusi sette studi che hanno coinvolto 3.931 pazienti con cancro dell’endometrio. I risultati della metanalisi hanno rivelato che, entro 30 giorni dall’intervento, l’incidenza di TEV è stata dello 0,51% (5 su 990) nel gruppo della profilassi farmacologica e dello 0,70% (7 su 995) nel gruppo della profilassi meccanica, con un rischio relativo (RR) di 1,14, e quindi nessuna differenza significativa tra i gruppi.
Inoltre, nello stesso periodo di tempo, l’incidenza di TEV è stata dello 0,37% (4 su 1.083) nel gruppo della profilassi farmacologica estesa e dell’1,14% (4 su 352) nel gruppo della profilassi farmacologica non estesa, con un RR di 0,41, e quindi ancora nessuna differenza significativa tra i gruppi.
“La profilassi farmacologica di routine potrebbe non essere indispensabile, ma è fondamentale riconoscere che un sottogruppo di pazienti ad alto rischio può trarne beneficio. Tuttavia, l’assenza di un modello di previsione del rischio validato per identificare tali pazienti sottolinea la necessità di ulteriori ricerche in questo settore” concludono gli autori.
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